Il Comune di Milano riconosce Reddito di maternità e Bonus per badanti o baby sitter.

A partire dal mese di maggio 2017 sono state consegnate a circa 1.700 neomamme residenti nel Comune di Milano delle carte elettroniche utilizzabili per acquistare prodotti per la cura del bambino e servizi come la tata o la baby-sitter e un sostegno alle spese per le badanti.

Come stabilito dalla Giunta del Comune di Milano il reddito di maternità, proposto dall’Assessorato alle Politiche sociali come contributo per le famiglie nelle quali è appena nata una bambina o un bambino, sarà di 150 euro mensili per 12 mesi. Il reddito potrà essere utilizzato anche per pagare servizi come la tata o la baby-sitter, da reperire tramite il portale www.wemi.milano.it, tra i soggetti accreditati con il Comune.

Potranno farne richiesta le neomamme, con bambini fino ad un anno di età, residenti a Milano e con un Isee familiare fino a 17.000 euro (con priorità ai nuclei famigliari con donne disoccupate e-o precarie, cioè prive di tutele). Tale contributo sarà cumulabile con altre misure di sostegno al reddito come l’assegno Inps di maternità. In caso di gemelli il reddito sarà assegnato per ciascun bambino.

Per ricevere il reddito di maternità, che sarà erogato bimestralmente, bisognerà presentare domanda presso un Caf convenzionato che abbia sede a Milano.

Nella stessa Giunta è stato approvato anche il Buono assistenza familiare (BAF), il bonus per badante, tata e babysitter. Si tratta di un nuovo titolo sociale destinato alle famiglie che necessitano di un aiuto per accudire i figli fino agli 8 anni di età, o per prendersi cura di un anziano non autosfficiente che abbia almeno 60 anni.

È un contributo una tantum di € 1.500 riconosciuto a persone con Isee familiare fino a € 17.000. Per poter usufruire del contributo gli assistenti familiari dovranno essere selezionati ed assunti, con regolare contratto e per un periodo di almeno 15 ore settimanali, attraverso lo sportello CuraMi del Comune presso il Pio Albergo Trivulzio. In questa sede verrà consegnato un modulo apposito da compilare e consegnare assieme al documento Isee in corso di validità.

Fonte: Repubblica e Corriere della Sera, articoli del 13 aprile 2017

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